Il valore di togliere

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Il valore di togliere

Storie di convivenza forzata: quarantena Covid19.

Come alcuni di voi sapranno già, Marco ed io stiamo vivendo una quarantena un po’ particolare: all’inizio del caos, quando tutti i Paesi del mondo hanno iniziato ad applicare le loro restrittive regole di tutela, noi ci trovavamo su una piccola isoletta della Thailandia.
Erano mesi che non ci fermavamo più di 10 giorni nello stesso posto e così, nell’attesa di capire come si sarebbero evolute le cose, abbiamo deciso di posare gli zaini per un po’ e aspettare.
In un piccolo villaggio di pescatori costruito sull’acqua abbiamo trovato la nostra palafitta: una guest house stile thai, costruita tutta in legno, una piccola cucina con un solo fornello e un meraviglioso pontile sul mare che è diventato il nostro posto preferito. Siamo fermi qui da più di un mese, cercando di sopire la nostra voglia di viaggiare: la nostra piccola parte in questa battaglia collettiva, eppure non ci sentiamo in quarantena forzata.

Mi rendo conto di sentirmi felice e grata, non per aver avuto la fortuna di trovarmi in questo paradiso, ma per le scelte che ho avuto il coraggio di fare e che hanno cambiato la mia vita molto tempo prima che tutto questo accadesse.
Quello che voglio raccontarvi ha a che fare con il Corona Virus solo da lontano, ed è cominciato quando siamo partiti per il nostro viaggio, ormai 6 mesi fa; ha a che fare con la NOSTRA quarantena, molto diversa da quella che la maggior parte di voi sono stati costretti a vivere.

Leggo continuamente i vostri stati d’animo, i social media sono pieni di messaggi, video, foto, vignette sul Covid 19 e mi dispiace constatare che sono quasi tutti messaggi tristi, negativi, di mancanza, di sofferenza per quello che non avete e no, non voglio sentirmi rispondere che per me è facile, perchè ho passato la quarantena su una bellissima isola della Thailandia. Non è questo il punto. Questo articolo è per tutti quelli che pensano che la vita sarebbe bellissima e semplice “SE solo avessi”, “SE solo potessi”; per quelli che tutta la vita è sempre IN PROCINTO DI.  Procinto di partire per un viaggio, procinto di andare a vivere con la persona che amano, procinto di cambiare lavoro perchè quello che hanno fa schifo, procinto di prendersi del tempo per sè, procinto di…

A chi la pensa così, voglio dire una cosa: Marco ed io siamo in quarantena da ben otto mesi. Esatto, avete capito bene. Nessun virus ci ha costretto a stare insieme, lo abbiamo deciso noi.
Ora che siete chiusi in casa da settimane con i vostri compagni, vi rendete ben conto di quanto la vicinanza continua possa essere difficile; beh non so se ci avete mai pensato, ma un viaggio come il nostro, all’avventura, spesso con poche comodità è un’esistenza sempre a stretto contatto, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Non c’è stato un giorno negli ultimi 8 mesi che Marco ed io non abbiamo trascorso insieme e non ve lo nascondo, non sono stati tutti giorni buoni! La privacy? Non esiste più. Scordatevi di tenervi per voi le cose che pensate più imbarazzanti, perchè prima o poi in viaggio vi verrà quella cacarella fulminante e avrete bisogno di qualcuno che vi prepari un tè caldo. Ci saranno tante notti insonni in pullman o in tenda e non potrete rifarvi il trucco o sistemarvi i capelli. Leggo post disperati di donne che non possono andare dall’estetista: ragazze, se il vostro compagno non vi ha ancora visto con un po’ di peli in più è quella la vera tragedia!

La realtà è che non vi piace la quarantena perchè ha portato un po’ di verità nelle nostre vite ovattate e spesso molto artificiali: la nostra quatidianità ormai si svolge solo sul telefono, i nostri biglietti da visita sono i nostri profili instagram. Anche in questo momento, siamo tutti concentrati su come renderci più appetibili su instagram, quali contenuti innovativi e accattivanti postare, solo per ignorare il fatto che la quotidianità delle nostre vite si è fermata in un posto dal quale non siamo liberi di evadere.

Il valore di togliere

Prima di conoscere Marco anche io avrei affrontato la quarantena come un incubo; quando ci siamo incontrati tutto è cambiato e oggi la vedo diversamente: prima o poi tutti dovremmo “chiuderci” in quarantena da qualche parte da soli o, perchè no, con la persona che amiamo. Noi abbiamo scelto di farlo viaggiando,  concentrando le nostre attenzioni su noi stessi e sulla nostra nuova vita da condividere: può sembrare un cambiamento duro all’inizio, ci si può sentire a disagio fuori dalle nostre abitudini e dalla nostra comfort-zone, ma questo non significa che non ci faccia del bene cambiare prospettive e priorità ogni tanto. È scioccante quanto siamo illogicamente distaccati dalla realtà delle nostre vite, senza accorgerci che ogni momento della giornata offre l’opportunità per essere consapevolmente rilassati e reattivi  oppure per soffrire inutilmente.

Il duro impatto con la realtà, che a me piace vedere come un risveglio della mia consapevolezza è stato per me l’incontro con l’amore della mia vita. Mi rendo ora conto che per la maggior parte di voi è stato questo virus tanto potente. Potente non perchè ha il potere di toglierci la vita, potente perchè ha potere di farcene capire il valore. Cosa abbiamo imparato dunque da questa quarantena?
Io, da parte mia, ho imparato il valore di togliere.

In questi mesi di viaggio ho imparato che per cambiare me stessa e la mia vita devo cominciare da dentro e per farlo non serve aggiungere capacità che ancora non ho, piuttosto serve togliere tutto quello che c’è di superfluo che prima non ero in grado di vedere: il telefono tutto il giorno a portata di mano, il computer sempre acceso, i 100 vestiti nell’armadio che non indosso mai, le ansie di non essere all’altezza, le paure di non arrivare dove vorrei, le imperfezioni che mi rendono meno bella.

Ognuno di noi in questi mesi ha vissuto la sua persaonle quarantena e per quanto condivisa possa essere stata la nostra sorte, ognuno ha sperimentato qualcosa di mai provato prima. Molti vedranno in questa esperienza più quello che hanno perso che quello che hanno guadagnato, ma il paradosso è che forse ci abbiamo guadagnato proprio il valore di perdere…non notate anche voi l’ironia di tutto questo?

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