Arrivare a Machu Picchu come degli esploratori

Arrivare a Machu Picchu come degli esploratori pachamamas

Arrivare a Machu Picchu come degli esploratori

Machu Picchu è una delle sette meraviglie del mondo moderno; si trova in una valle remota, circondata da montagne rocciose e dalla selva peruviana. E’ un luogo affascinante e merita di essere visitato una volta nella vita. Alcuni Incas vi si rifugiarono nel momento in cui si resero conto di aver perso il loro impero in favore dei conquistatori spagnoli. 

Gli Incas erano un popolo di montagna, abile nell’organizzazione dello stato, nella costruzione di edifici e vissero immersi nella natura, adorandone tutte le sue manifestazioni.

Immaginate un popolo sconfitto, ma ancora relativamente giovane e fiero, mentre abbandona la propria capitale (Cusco) e si dirige nella selva, conscio che l’unica possibilità di sopravvivenza sia legata alla capacità di nascondersi in luoghi reconditi e irraggiungibili: Machu Picchu, per l’appunto, diventerà uno di questi rifugi.

Visitando la cittadella si capisce come mai gli spagnoli non riuscirono o non vollero mai raggiungerla; l’inaccessibilità del luogo è ancora oggi evidente, nonostante si sia trasformata in una delle mete turistiche più gettonate al mondo. 

E’ comprensibile l’interesse suscitato da questo sito archeologico, meno comprensibile la maniera in cui è stata organizzata l’attività turistica che gli gravita attorno.

Solo per riportare alcune cose: il treno, ad esempio, che collega il sito con le vicine città – di per sé eccellente mezzo pubblico per ridurre l’inquinamento – è in mano ad una impresa privata: operano in un regime di monopolio e stabiliscono dei prezzi altissimi per ciascun biglietto.

Ma non è finita qui: il sito archeologico si trova, come già detto, sulla cima di una montagna; si è, quindi, deciso di costruire una strada, percorsa giornalmente da decine di bus, per portare i visitatori ad un passo dalle rovine: anche in questo caso una comodità pagata a prezzo salato con la conseguenza che, quotidianamente, orde di turisti si riversano tra le mura e le strade del sito in ciabatte e shorts come se fossero in un parco di divertimenti a tema, dimenticando dove si trovino e in quale contesto geografico, sociale, storico e culturale siano immersi. 

Pensiamo ci sia un modo migliore e più consapevole per avvicinarsi a Machu Picchu, conquistandosi il diritto di visitare questa indubbia meraviglia archeologica e, in questo modo, riuscendo a godersela fino in fondo.

Se vi piace l’avventura, per noi la soluzione è un bel trekking nella regione di Cusco: ma anche in questo caso i percorsi a piedi per arrivare al sito archeologico sono molti; alcuni sono già invasi da masse itineranti e perdono di fascino. Per fare qualche nome, il cammino degli Inca e quello del Salkantay sono già stati presi d’assalto e, a meno che non siate amanti delle carovane in montagna, non sembrano rappresentare la migliore soluzione.

Il nostro percorso prevede un avvicinamento al sito archeologico da un po’ più lontano e attraverso uno dei percorsi più suggestivi e panoramici della regione; i paesaggi sono mozzafiato, tra gole e montagne impervie, attraversando fiumi di montagna e piccoli villaggi rurali. Da Cusco bisogna prendere un bus, direzione Abancay, e scendere al bivio per il villaggio di Cachora. 

Dopo qualche giorno di camminata, arriverete al gigantesco sito archeologico di Choquequirao, meraviglioso per la sua conservazione e per la posizione geografica (se volete visitarlo tutto avrete bisogno almeno di una giornata intera tra salite e discese mozzafiato).

Poi un’altra discesa verso la valle adiacente e si ricomincia a salire, fino ad arrivare al passo Victoria, da dove potrete iniziare la ultima discesa verso il paesino di Yanama. Lì avrete modo di riposarvi e, se lo desiderate, abbandonare la tenda per un letto più comodo e un pasto caldo in uno dei tanti ostelli. 

Dal piccolo paesino di Yanama inizia una strada sterrata ma percorribile da mezzi a motore: se i cinque/sei giorni di cammino vi hanno stancato, potete decidere, come abbiamo fatto noi, di prendere un trasporto pubblico e arrivare fino alla cittadina di Santa Teresa, da dove poi organizzare l’avvicinamento al sito di Machu Picchu. Vi basterà prendere un taxi collettivo fino ad Idroelettrica e da lì, seguendo le rotaie del treno, camminare fino ad Aguas Calientes (due ore di camminata), situata esattamente sotto il sito archeologico. Se non vi siete ancora disfatti della tenda, il camping municipale di Aguas Calientes è molto economico e giusto a fianco dei cancelli per entrare a Machu Picchu.

I cancelli aprono alle cinque di mattina e da lì si può salire fino al sito archeologico percorrendo un sentiero che parte dal fianco destro della montagna (45 minuti con passo rapido); se avete voglia di alzarvi molto presto, ne vale sicuramente la pena, perchè fino alle sette di mattina, all’incirca, non arrivano i bus stracolmi di turisti. Avrete, quindi, una buona mezz’ora per godervi il sito archeologico nel più assoluto silenzio e senza molte persone intorno.

I sei/sette giorni che avrete impiegato per avvicinarvi al sito, vi avranno riempito la mente di sensazioni e ricordi indelebili; la vostra conoscenza del popolo Incas si sarà fatta molto più profonda, dopo che avrete incontrato lungo il percorso rovine e antichi insediamenti. Un’avventura del genere vi avvicinerà moltissimo alle loro tradizioni e stile di vita e, di conseguenza, la visita al sito di Machu Picchu si trasformerà in un’esperienza unica, vissuta con intensità e passione.

Qualche informazione aggiuntiva: per il percorso di trekking è necessario portarsi dietro una tenda, un sacco a pelo caldo e un repellente per i mosquitos (cattivissimi). Lungo il percorso – soprattutto se lo affrontate in alta stagione (maggio-settembre) troverete piccoli campeggi dove si offre anche da mangiare; per sicurezza noi abbiamo portato anche cibo e una piccola cucina portatile.

Non dimenticate anche le pastiglie per purificare l’acqua, visto che non sempre è facile acquistarla. Se decidete di intraprendere questo trekking, comprate una mappa dei sentieri a Cusco e tenetevela sempre nello zaino. Il trekking è conosciuto con il nome del sito archeologico di Choquequirao, ma se deciderete di proseguire fino a Machu Picchu, avrete bisogno di orientarvi su una cartina geografica (nonostante il sentiero sia ben visibile).

Ah, un ultimo consiglio: per chi soffre di aracnofobia questo non è un itinerario adatto… di ragni ce ne sono molti e sono anche belli grossi.

Buona avventura!

p.s. se avete bisogno di consigli, scriveteci  

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