
29 Giu Viaggiare controcorrente
Il viaggio è uno strumento potente nelle vostre mani per fare esperienze indimenticabili e durature. Vi permette di mettere alla prova le vostre abilità, affrontare paure e insicurezze e crescere insieme a tutti coloro che incontrerete.
Perchè questo succeda siamo convinti di una cosa: è importante sapere come viaggiare. Non ci sono manuali scritti apposta eppure nella nostra vita ci è capitato sicuramente di leggere dei libri di viaggio nelle cui pagine abbiamo trovato ispirazione o vedere dei film la cui trama ci ha colpito particolarmente. Ve ne citiamo due: “In vespa. Da roma a Saigon”, autore Giorgio Bettinelli e “I diari della motocicletta” (titolo originale: Diarios de motocicleta) diretto da Walter Salles (2004).
Il tema centrale per entrambi è l’avventura; i personaggi decidono per un periodo di tempo di abbandonare le proprie abitudini per esplorare la vita in viaggio, sulla strada, andando incontro ad imprevisti e nuovi incontri. Il viaggio, secondo noi, è un atto di fede in cui ci si lancia senza pensarci troppo, ma con la fiducia di scoprire molto, sia durante, sia alla fine del tragitto. E’ indispensabile però farlo con cognizione di causa e, soprattutto, senza lasciarsi prendere dalla febbre del turismo moderno il cui obbiettivo più importante è quello di esaudire desideri e aspettative senza curarsi dell’esperienza in sè o delle sue modalità.
Insomma, se avete sognato nella vita di partire per una meta esotica in un resort di lusso con un viaggio organizzato nei minimi dettagli dal tour operator non c’è nulla di male; sarà sicuramente un’esperienza eccitante, piena di sorprese e situazioni piacevoli. Quello però che vogliamo proporvi qui è qualcosa di diverso.
Abbiamo pensato quindi di darvi alcuni consigli su come organizzare il prossimo viaggio; li potete seguire tutti o solo alcuni, ma siamo abbastanza sicuri che vi aiuteranno a fare un’esperienza diversa attraverso la quale sperimenterete un forte cambiamento e arricchimento personale.
Quindi senza indugi, ecco a voi a una lista di cose da tenere a mente:
- Comprare solo il biglietto (via terra, aria, acqua) per la destinazione desiderata: esattamente così, quale sia la meta prescelta cercate di organizzare il viaggio il meno possibile; non prenotate alberghi, ristoranti, spostamenti, esperienze varie, attività etc. Date a voi stessi la possibilità di arrivare nel paese e iniziare il vostro viaggio senza reti di protezione, facendovi guidare dall’istinto e dalle informazioni raccolte (vedi consiglio 2). Disclaimer: negli ultimi anni, in molti paesi del mondo, per passare la frontiera, oltre ai documenti neccessari(passaporto, visti etc.) è necessario esibire un pernottamento in hotel per la prima notte: d’accordo questo è necessario riservarlo!
- Leggere prima di partire almento due guide e un libro (romanzo, saggio etc.) scritto da un autore locale; è importante che delle due guide una sia almeno di natura pratica e piena di informazioni utili. Per intenderci le guide possono essere di due tipi: le prime danno una descrizione storica, artistica, sociale, economica del paese in cui volete viaggiare; sono interessanti per capire i contesti culturali e naturalistici delle popolazioni locali e degli habitat, vi daranno sicuramente una mano ad orientarvi nelle usanze e nei costumi più importanti (per evitare fraintendimenti o situazioni di disagio); le seconde, però, sono essenziali per viaggiare in modo avventuroso; sono ricche di informazioni pratiche, come orari dei bus, tratte ferroviarie, ostelli o hotel, ristoranti, attività e percorsi poco battuti. A titolo di esempio, la Lonely Planet è una delle guide più utilizzate nel mondo e spesso ne abbiamo fatto uso durante i nostri viaggi. Più riuscirete a recuperare informazioni utili prima della partenza e più sarà interessante il viaggio.
- Imparare correntemente a parlare la lingua Inglese: dedicate del tempo nella vostra settimana ad imparare questa lingua molto diffusa nel mondo e che vi permetterà di comunicare con molte persone; ovviamente se avete tempo a sufficienza la cosa migliore sarebbe imparare la lingua locale. Quando si viaggia in questo modo è necessario riuscire a comunicare con le persone che vi circondano per ottenere informazioni: sono la vostra principale risorsa per conoscere luoghi, sapere come muoversi e dove andare, imparare a rispettare gli usi locali. Non sempre l’inglese sarà sufficiente, ma è una buona base per viaggiare e relazionarsi anche con gli altri viaggiatori incontrati lungo il percorso.
- Utilizzare mezzi di trasporto locale per muoversi: il viaggio è e rimane soprattutto uno spostamento: da un punto A ad un punto B tutto quello che vi passa in mezzo è la sostanza del viaggio. Non vi fermate alla meta, ma godetevi l’intero viaggio; è lì dove si scoprono cose meravigliose, dove si stringono relazioni d’amicizia seppure brevi, dove ci si può rilassare in un contesto diverso dal nostro e con delle nuove geometrie per gli occhi. Viaggiare con i mezzi locali (bus, treni, battelli etc.) è la maniera migliore per conoscere un paese e la sua cultura: sopratutto in molti paesi del mondo dove il nomadismo è ancora molto ancorato: India, Latino America, Asia e Africa sono abitate da uomini e donne in continuo movimento; sono società molto più fluide e comunitarie della nostra, dove relazioni lavorative, familiari e d’amicizia vivono di continui spostamenti e i rapporti in società sono caratterizzati da moltissime interazioni estemporanee.
- Spegnere i cellulari e comprare una buona macchina fotografica: siamo connessi gran parte della nostra vita, costantemente reperibili. Durante il viaggio cercate di lasciare andare per qualche tempo questa dipendenza sottile e se vi piace l’aspetto documentale del viaggio comprate una buona macchina fotografica. Per i celluari c’è sempre tempo alla sera, quando nel vostro ostello con la connessione wifi potete fare qualche ricerca per pianificare la giornata successiva.
- Comprare una mappa del territorio: quante informazioni ci può dare una mappa del territorio? Moltissime: se vi soffermate qualche ora a guardare una cartina vi accorgerete di quanti suggerimenti vi troverete dentro su luoghi da visitare o semplicemente per orientarvi nei vostri spostamenti. Non è un lavoro solo da cartografi o guide ambientali: le cartine ci possono regalare una impressione generale sulla morfologia del territorio e istintivamente suggerire in base alle nostre preferenze dove dirigerci (laghi, mari, giungle, montagne, città, villaggi, isole etc.).
- Utilizzare couchsurfing.com: la piattaforma online creata ormai da una ventina d’anni offre la possibilità di essere ospitati a casa delle persone, in maniera del tutto gratuita e disinteressata, solo creando un profilo e iniziando ad ottenere delle recensioni positive; il sistema è semplice e permette di viaggiare in maniera diversa dal solito: leggete i profili delle persone che offrono questa disponibilità e trovate persone affini a cui scrivere direttamente: se sarete fortunati potrete soggiornare a casa loro per diversi giorni, fare delle esperienze insieme (una cena, un giro per la città, un trekking, andare al mercato insieme, conoscere i loro amici o familiari etc.).
- Fare auto-stop: viaggiare in questo modo è faticoso, ma estremamente gratificante; non potete immaginare quante conversazioni interessanti, momenti spassosi e imprevisti abbiamo vissuto durante i nostri viaggi mentre ci spostavamo da una destinazione all’altra in auto-stop. Due sono i requisiti fondamentali: armarsi di pazienza perchè a volte il passaggio bisogna aspettarlo e sudarselo e, soprattutto, non fare piani precisi per la giornata. Una è la regola d’oro: trovare dei punti lungo la strada dove le auto sono obbligate a rallentare (dossi, stop etc.) oppure a fermarsi (caselli, pompe di benzina); lì avrete più possibilità e speranza di incontrare qualcuno che si fermi a darvi un passaggio.
- Cercare in-loco delle agenzie di turismo responsabile: una volta arrivati nella località desiderata prendetevi un pò di tempo per visitare l’ufficio turistico locale e leggere sulla guida quali sono i tour operator migliori: passate di persona e raccogliete informazioni sui tour organizzati con particolare attenzione alla sostenibilità; quindi prediligete agenzie con guide locali, con un numero massimo di partecipanti (piccoli gruppi, non più di dieci, quindici persone), con attività attente alla fauna (vietato avvicinarsi agli animali selvatici e a dargli da mangiare) e alla condivisione reale con le comunità locali (momenti di incontro, seminari, lezioni etc.).
- Prendere un tempo indeterminato per il viaggio: questo è l’ultimo consiglio e lo abbiamo messo in fondo proprio perchè siamo consapevoli del fatto che non tutti possano seguirlo: però, qualora ne abbiate la possibilità, cercate un periodo nella vostra vita in cui mettere in stand-by le vostre scadenze, obbiettivi, priorità e ritagliatevi un tempo lungo per viaggiare (almeno tre o quattro mesi). In molti paesi un anno sabbatico è considerato una richiesta ragionevole da parte di un lavoratore per fare nuove esperienze ed è addirittura visto come un riconoscimento da inserire nel curriculum vitae: forse sarebbe ora di fare pressione perchè anche in Italia le aziende iniziassero a valutare questa circostanza. Se avrete successo vi consigliamo di compare un biglietto di sola andata, senza una data di ritorno, per gustarvi ancora di più la sensazione di partire per un’avventura unica nel suo genere. Pensate ai grandi esploratori del cinquecento, mentre veleggiavano verso terre sconosciute, non sapendo cosa avrebbero trovato e quando sarebbero ritornati; nelle loro menti c’erano sicuramente paure e insicurenze, ma l’eccitazione e il gusto per l’avventura li motivarano a fare delle loro vite un laboratorio di esperienze uniche.
Buon viaggio!
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