10 Mar Alebrijes: il magico artigianato degli animali guida
Come nascono gli alebrijes?
Passeggiando tra le botteghe di artigianato che espongono decine e decine di questi animaletti variopinti, verrebbe da pensare che gli alebrijes abbiano sempre fatto parte della cultura messicana. In realtà si tratta dell’invenzione di un’artista di Città del Messico, Pedro Linares, nato e cresciuto nel quartiere de’ La Merced e che orgogliosamente portava avanti la tradizione di famiglia dell’artigianato in cartapesta.
La Cartoneria, come è conosciuta qui in Messico, è un’arte ancora molto diffusa per realizzare tantissime figure diverse, anche se forse i prodotti più famosi sono le conosciutissime piñatte. Una decorazione festiva, di qualsiasi forma e multi colore, ripiena di caramelle e regali che possono ottenersi bastonandola fino a che si rompa, lasciandole cadere a terra.
Anche Pedro Linares era solito realizzare questo tipo di prodotti nella sua bottega, insieme con altre figure di uso votivo, per le feste religiose.
Era il 1936, Linares aveva 30 anni e improvvisamente si ammalò gravemente e cadde in un sonno profondo dal quale non si risvegliò per diverso tempo: quando si riprese raccontò di un sogno favoloso, durato una vita. Aveva camminato a lungo in una foresta incantata, dove vivevano delle creature fantastiche, che non potevano esistere nel mondo reale: asini con le ali, leoni con teste di cane, galli con corna di tori. Le loro piume, il loro pelo, le loro squame brillavano di colori accesissimi e variopinti; queste creature per di più parlavano, ma dicevano sempre e solo una cosa: alebrijes!
Questa esperienza traumatica si trasformò per Linares nell’occasione per convertirsi da semplice artigiano di cartoneria ad un’artista di fama internazionale: tra le sue opere in cartapesta iniziò a realizzare le sue figure mitologiche e le denominò alebrijes. Non solo inventò una nuova forma di arte, coniò un nome che prima non esisteva e a cui ancora oggi è impossibile dare un significato. Quello che è ancora più straordinario è che Pedro Linares diede origine ad una nuova tradizione messicana così forte e amata che rapidamente varcò i confini della capitale e fu replicata, in modi diversi, in altri stati del Messico.
Oggi gli alebrijes sono uno dei prodotti dell’artigianato messicano più famosi al mondo, sono quasi riconosciuti un simbolo della cultura di questo Paese: un virtuoso esempio di come l’arte di una Nazione possa rinascere e rinnovarsi in qualsiasi momento, se solo si desse spazio creativo a certe menti geniali.
La tradizione Oaxaqueña: alebrijes intagliati in legno
Sebbene quindi le sue origini siano di Città del Messico, diversi stati messicani hanno avviato nel tempo la loro originale tradizione di alebrijes.
Nella regione di Oaxaca per esempio, gli alebrijes sono realizzati intagliando magistralmente il legno di copale: gli artigiani più esperti dicono che sia la forma dell’albero o del ramo stesso ad indicare all’artista la creatura da realizzarvi. Nelle sinuosità del legno vedono già una pancia, una coda, un muso e da li iniziano la magia.
Il dettaglio che però più attira l’attenzione di queste statue è certamente la sua decorazione variopinta, realizzata dopo settimane di trattamento del legno: per evitare che le tarme deteriorino nel tempo l’opera, il copale va trattato adeguatamente, bisogna colmare tutte le micro-fratture tra le fibre vegetale, creare una base densa e levigata su cui stendere prima una base bianca e solo in un secondo momento una base colorata monocromatica.
La seconda fase è altrettanto lunga e articolata: su questa base colorata ogni artigianato disegna un’infinità di trame e greche, tanto dettagliate e fine quanto maggiore è la loro precisione e maestria. Ogni singolo punto, linea, meandro è dipinto a mano, senza possibilità di errore; per realizzare una statua di medie dimensioni possono volerci mesi, per quelle più grandi anni.
In realtà l’intaglio del copale è una tradizione artigiana ben più antica, diffusa in tutto in Messico e considerata di grande valore: quello che rende tradizione oaxaqueña degli alebrijes unica non è tanto la scelta del materiale, quanto che essa si appoggi su un forte substrato di tradizioni indigene precolombiane. Gli alebrijes sono diventati così la versione moderna degli antichi nahuales, gli animali guida dell’antica cultura zapoteca.
Attualmente esistono tre pueblitos specializzati nella realizzazione di queste magiche creature:
San Antonio Arrazola, La Union Tejalapam e San Martin Tilcajete.
L’atmosfera di questi luoghi contribuisce certamente al fascino delle loro creazioni, qualcosa che noi europei non possiamo proprio intendere, nè ricordare forse.
Immaginate una sola stradina un po’ polverosa, tante botteghe che vi si affacciano, le porte aperte in segno di invito, nessuno a controllare la merce, non c’è pericolo. Ogni bottega è una casa, quando varchi quella soglia non entri in un negozio, entri in casa loro, entri nella loro quotidianità perchè ogni bottega rappresenta una famiglia che ormai da generazioni intaglia il copale. Ogni bottega ha centinaia di pezzi più o meno elaborati, più o meno costosi ma tutti certamente pezzi unici perchè ogni ha artigiano ha una mano unica e ogni pezzo di copale è un pezzo unico.
Tutto il paese è così: case, botteghe, famiglie e alebrijes coloratissimi.
La tradizione degli alebrijes a Oaxaca inizia negli anni ’60 in occasione del carnevale, all’epoca si intagliavano quasi esclusivamente maschere, spesso con fattezze di animali, o meglio di Nahaules. Dal carnevale l’arte dell’intaglio è andata raffinandosi sempre più e i prodotti lavorati sono diventati sempre più originali ed elaborati.
Come si evolve l’arte: il futuro degli Alebrijes
Proprio presso San Martin Tilcajete abbiamo scoperto una delle botteghe di alebrijes più famose al mondo, il taller si chiama Jacobo y Maria Angeles una coppia di artisti sognatori che hanno fatto della loro passione e del loro amore per il Messico un lavoro e una ragione di vita. La loro dedizione è evidente in ogni dettaglio e nella passione che trasmettono: l’intaglio del copale è iniziato tra le mura domestiche, si è tramandato di padre in figlio, ma poi la famiglia si è allargata e ora Jacobo e Maria Angeles gestiscono un’azienda con centinaia di dipendenti: apprendisti, artisti, esperti di marketing e comunicazione che contribuiscono a mantenere viva la tradizione e la cultura messicana al passo con i tempi.
Pur essendo cresciuta tanto, la loro bottega ha mantenuto un’atmosfera familiare e con la stessa dedizione raccontano le loro origini indigene zapoteche; attraverso gli alebrijes più contemporanei perpetuano il simbolismo della cultura e della lingua zapoteca che si manifesta attraverso gli animali del calendario zapoteca e le infinite greche decorative dei loro pezzi unici.
Il loro taller è un modello da imitare, un esempio per tutti quegli artigiani che pensano che con il progresso la loro arte stia perdendo di valore e di significato: a Tilcajete sono riusciti a fare esattamente il contrario. Hanno trasformato un antico gioco per bambini in un’opera d’arte di grande valore artistico e simbolico per il proprio Paese.
Oggigiorno l’arte degli alebrijes comincia a farsi conoscere anche fuori dal Messico, la bottega Angeles ha già avuto l’occasione di esporre le loro opere in altre città del mondo e i loro pezzi unici iniziano ad attirare l’attenzione di acuti collezionisti.
Proprio a Oaxaca abbiamo avuto la fortuna di partecipare all’inaugurazione di una delle loro mostre e mi sono resa conto di essere davanti a qualcosa di unico, qualcosa che avrebbe fatto storia: ero davanti alla creazione di un’opera d’arte. A volte dimentichiamo che il valore di un’opera non sta solo nella perdita del suo autore e nell’impossibilità di riprodurla, il suo patrimonio è pari al contributo che dà alla sua epoca. Ci saranno delle rare volte nella vita in cui avremo il privilegio di vederla nascere proprio davanti ai nostri occhi: ecco perché è tanto importante educare alla bellezza e all’arte, per imparare a riconoscerla quando ce la troveremo davanti.
Stefania
Posted at 20:30h, 12 MarzoÈ sempre bello scoprire tante curiosità e aneddoti di paesi lontani insieme a voi! Non sapevo che questi piccoli e colorati capolavori di artigianato messicano avessero un’origine così relativamente recente. Grazie ragazzi, questo articolo è davvero interessante, alla prossima!